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"Una danza immobile e muta sull'orlo della solitudine: questa è la poesia di Luca Pizzolitto, che nei suoi versi canta uno struggente, eterno pas de deux tra due amanti senza volto i quali, come i manichini di De Chirico, tradiscono un'insanabile malinconia. Lo spleen che permea la raccolta 'In disabitate lontananze' è il risultato di una tensione sfibrante tra la nostalgia 'di quel che rimane e non è stato" e l'istinto primigenio di 'aggrapparsi alla vita'." (Bianca Sorrentino).